Manca sempre meno all'inizio di una nuova e sempre più ricca edizione della rinomata rassegna cinematografica del Trento Film Festival. La manifestazione dedicata al mondo della montagna inizierà il 25 aprile e proseguirà fino al 4 maggio.
I film in programma avranno come tematica principale la montagna, ma saranno affrontati anche argomenti che riguarderanno le avventure alpinistiche, il rapporto tra l’uomo e la montagna, oggi vista sempre più come ambiente di confine, e il ruolo della donna nelle comunità montane.
Destinazione Argentina
Dopo aver celebrato l’Irlanda, il Trento Film Festival dedica quest’anno la sua sezione speciale all’Argentina, un Paese con cui il Trentino ha intrecciato un legame profondo nel corso dei secoli, segnato da flussi migratori e imprese alpinistiche di grande rilievo. Il programma cinematografico includerà anteprime internazionali e due restauri d’eccezione.
La sezione “Destinazione…”, introdotta nel 2011, è uno spazio del Festival che esplora la cultura e il cinema di Paesi e regioni specifiche. Per questa edizione, l’attenzione si concentra sull’Argentina, una nazione con cui il Trentino condivide un forte legame, frutto di una storia fatta di emigrazione, scambi culturali e rapporti economici. Le migrazioni trentine verso l’Argentina, avvenute tra il XIX e il XX secolo, hanno gettato le basi per un rapporto che continua a evolversi e a rafforzarsi.
Oltre ai legami storici e sociali, il Festival approfondisce anche il valore alpinistico dell’Argentina, patria di alcune delle montagne più affascinanti del pianeta. Dalle maestose Ande ai picchi leggendari della Patagonia, come il Fitz Roy e il Cerro Torre, queste vette hanno rappresentato una sfida per alpinisti provenienti da tutto il mondo, tra cui numerosi trentini. La loro bellezza selvaggia e le imprese compiute su queste cime hanno ispirato registi e documentaristi, dando vita a racconti di avventura, determinazione e passione per la montagna.
Western di montagna
Il Trento Film Festival arricchisce spesso la sua programmazione con sezioni tematiche speciali, focalizzate su un particolare genere cinematografico o su argomenti di interesse specifico. Per questa edizione, l’attenzione si concentra sul Western di montagna, un omaggio ispirato dal centenario della nascita di due maestri del cinema: Sam Peckinpah (nato il 21 febbraio 1925 a Fresno, scomparso il 28 dicembre 1984 a Inglewood) e Robert Altman (nato il 20 febbraio 1925 a Kansas City, morto il 20 novembre 2006 a Los Angeles), entrambi autori di opere significative in questo filone.
La rassegna include cinque film rappresentativi. Si parte con The Last of the Mohicans (L’ultimo dei Mohicani, 1920), diretto da Maurice Tourneur e Clarence Brown, un classico del cinema muto che sarà accompagnato da musica dal vivo per l’occasione. A seguire, The Far Country (Terra lontana, 1954) di Anthony Mann, ambientato tra le gelide terre dello Yukon durante la corsa all’oro. Un altro titolo in programma è Ride the High Country (Sfida nell’Alta Sierra, 1962) di Sam Peckinpah, un film che anticipa la trasformazione del western tradizionale verso una visione più matura e crepuscolare. Dall’inconfondibile stile di Robert Altman arriva McCabe & Mrs. Miller (I compari, 1971), un’opera che ribalta i codici classici del genere e anticipa il western revisionista moderno. Infine, Jeremiah Johnson (Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, 1972) di Sydney Pollack, con Robert Redford nei panni di un trapper sopravvissuto alla guerra messico-statunitense, alle prese con la vita nelle terre selvagge.
«Questa selezione di cinque titoli esplora il western da una prospettiva meno convenzionale, dimostrando che il genere simbolo del cinema americano non si limita a sterminate praterie e deserti assolati, ma si spinge anche tra le vette innevate e le regioni più ostili. Dai territori canadesi di L’ultimo dei Mohicani fino alle montagne selvagge raccontate da registi del calibro di Tourneur, Mann, Peckinpah, Altman e Pollack, il western di montagna si rivela un affascinante viaggio tra epica, avventura e paesaggi spettacolari», commenta Mauro Gervasini, curatore del programma cinematografico del Trento Film Festival.
