Sarà Pedavena a ospitare la 26esima edizione del Premio Pelmo d’Oro. L’appuntamento con l’attesa cerimonia è per sabato 27 luglio alle ore 10.15 nella Sala degli Elefanti in Birreria a Pedavena.
Il premio, istituito dalla Provincia di Belluno nel 1998, mira a riconoscere i meriti speciali di individui, enti pubblici e privati, associazioni e gruppi nelle seguenti aree: alpinismo e solidarietà alpina, tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle risorse montane, promozione e diffusione della cultura, storia e tradizioni delle comunità delle Dolomiti bellunesi.
Quest'anno la giuria, composta da Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno; Stefano Santomaso, Federico Bressan e Giorgio Brotto del Cai; Gianpaolo Sani del Soccorso alpino; Enrico Geremia delle guide alpine del Veneto e Marco Staunovo Polacco, presidente del Consorzio Bim Piave, ha assegnato il riconoscimento a:
- Alessandro Rudatis per l’Alpinismo in attività
- Diego Dalla Rosa per la Carriera alpinistica
- Don Sergio Sacco Sonador per la Cultura alpina
- Matteo Righetto – Premio Speciale Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO
- Pieranna Casanova – Premio Speciale “Giuliano De Marchi
- Lisa Vittozzi – Premio Speciale Pelmo d’Oro
La cerimonia del Premio si aprirà con il simbolico passaggio di consegne tra il Comune di San Tomaso Agordino, che ne ospitò la precedente edizione, e il Comune di Pedavena; e proseguirà, quindi, con la consegna dei premi 2024. A rendere speciale questa edizione contribuirà il Coro CAI di Belluno. Oltre alla consueta scultura del Monte Pelmo, opera del maestro Gianni Pezzei, vi saranno due opere realizzate dallo scultore Paolo Schenal di Pedavena.
Queste le motivazioni per l’assegnazione dei premi.
ALESSANDRO RUDATIS (Alpinismo in attività)
La sua passione per l’arrampicata, coltivata fin da bambino sulle montagne vicino a casa, lo porta a preferire vie sostenute con pochi chiodi o “spittature” distanti sulle pareti delle Dolomiti. Nell’aprire nuove vie esplora i suoi limiti fisici e psicologici, vero motore della sua passione, dedicando energia e tempo appeso in parete fino a conquistare la sfida dell’arrampicata in “libera”. Per lui, arrampicare è principalmente una sfida con se stesso e il mondo verticale, cercando di godere dei momenti in parete, libero da qualsiasi competizione esterna, assaporando appieno la compagnia e l’energia della cordata con risate e spensieratezza.
DIEGO DALLA ROSA (Carriera alpinistica)
Forte alpinista e scialpinista, freerider provetto, eccellente rocciatore, pioniere del volo libero, viaggiatore ed esploratore. Soprattutto, spesso in maniera controcorrente e anticonformista, ha cercato i propri limiti personali vivendo la montagna intensamente in ogni sua stagione e tramite una sua sistematica esplorazione ne ha colto la sua essenza più selvaggia. É l’avventuriero feltrino per antonomasia.
DON SERGIO SACCO (Cultura alpina – nella foto)
In stretta sintonia col fratello don Claudio, prematuramente scomparso, che con le sue composizioni melodiche ha elevato al Cielo nel canto la bellezza delle nostre vallate, ha dotato i bellunesi di preziosi e talora insostituibili strumenti di conoscenza e autocoscienza della loro identità storica, politica, culturale, artistica e religiosa, contribuendo in modo significativo alla crescita delle giovani generazioni e alla conoscenza, valorizzazione e divulgazione delle Dolomiti bellunesi, sì che di fronte a tanto impegno tutta la nostra terra non può che esprimere un profondo senso di gratitudine.
MATTEO RIGHETTO (Premio Dolomiti Unesco)
I suoi romanzi hanno reso le Dolomiti protagoniste, al pari dei personaggi che ne vivono le asperità e l’incanto, e sono un costante richiamo alla responsabilità di custodirle e percorrerle con consapevolezza e rispetto.
PIERANNA CASANOVA (Premio Giuliano De Marchi)
Per la sua energia e determinazione nel rivitalizzare l’antico borgo di Gena Alta, per il suo impegno nella ricostruzione, pulizia e abitazione del borgo, oltre che per la preservazione della sua storia, diventando un modello per il ripopolamento delle aree montane. Casanova, insegnante, scrittrice e storica locale, con le sue iniziative nella Valle del Mis, è un punto di riferimento culturale, salvaguardando la memoria di una civiltà centenaria perfettamente integrata nel territorio selvaggio.
LISA VITTOZZI (Premio Pelmo d’Oro)
Con tenacia, impegno, determinazione ha saputo trasformare una delle sue passioni infantili in un sogno agonistico che l’ha portata nell’Olimpo del biathlon, sport invernale che coniuga lo sci da fondo con la precisione nel centrare il bersaglio.
Con i suoi successi ha portato nel mondo la sua terra d’origine e le sue montagne.