Considerata come la meridiana di pietra più grande del mondo, la rinomata Meridiana di Sesto (Sextener Sonnenuhr), composta da cinque splendide cime, si trova nel comune di Sesto nella zona delle Tre Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria e regala bellissimi panorami per gli escursionisti, verticali pareti per gli amanti dell’arrampicata e suggestivi giochi di coloro creati dal fenomeno dell’enrosadira.
Le cime che la compongono
La meridiana naturale è costituita da cinque importanti cime: Cima Nove o Pala del Popera (in tedesco Neunerkofel) che misura 2.582 m s.l.m. ed è la cima più piccola della meridiana caratterizzata da strati di sedimentazione che si notano fin da lontano; Cima Dieci, la più nota conosciuta anche come Croda Rossa di Sesto (in tedesco Sextener Rotwandköpfe) ha un’altezza di 2.965 m s.l.m.: fu scalata per la prima volta nel 1878 da Michel Innerkofler e Roland von Eötvös; Cima Undici (in tedesco Elferkofel) è la principale del gruppo e raggiunge i 2.926 m s.l.m.; Cima Dodici (in tedesco Zwölferkofel), più nota come Croda dei Toni supera i 3.094 m s.l.m. e si trova al confine con la provincia di Belluno, in prossimità delle famose Tre Cime di Lavaredo; ultima ma non meno importante, la Cima Una (in tedesco Einserkofel) con i suoi 2.598 m s.l.m., che divenne famosa nell’ottobre del 2007 quando una grossa frana di sassi (circa 60 mila metri cubi di massa) staccatasi da essa andò a ricoprire di polvere la Val Fiscalina. Frana le cui tracce sono visibili ancora oggi sulla Cima Una.
La Cima Undici e la Cima Dodici rientrano nel territorio del Parco Naturale Tre Cime.
La funzione della Meridiana di Sesto
La meridiana di pietra funziona sempre in base al sole, che illuminando le cime dolomitiche circostanti il paese, fornisce una misura approssimativa dell'ora. Da Moso il corso del sole coincide con il nome delle montagne. In pratica, verso l’orario di mezzogiorno (12.00) il sole si trova nel momento di picco massimo, in direzione sud se ci si posiziona a nord. Tenendo conto dell'angolo d'incidenza solare, ne risultano i punti temporali indicati, nei quali il sole è visibile esattamente sulla cima. Questo fenomeno è visibile anche presso le Tre Cime, dove le linee risultano essere leggermente inclinate. Presso i Bagni di Moso, invece, le linee si fanno più incalzanti ed è proprio qui che l’orbita solare coincide quasi perfettamente con le cime delle montagne.
Nella giornata che coincide con il solstizio d’inverno il sole si allinea perfettamente con la Cima Dodici alle ore 12 e un’ora più tardi raggiunge la Cima Uno. La posizione del sole alle ore 9 ed alle ore 10 invece viene coperta dalla montagna.
Curiosità storica
Le origini risalgono ai romani. Si dice che questa popolazione si avvaleva di una suddivisione del tempo differente da quella moderna. In effetti per loro la giornata iniziava con il levar del sole, perciò le moderne ore 12 coincidevano con la "sexta hora" (sesta ora) romana. Uno studioso di nome Innerebner ha tratto la conclusione che il nome del paese di Sesto provenga di fatto dalla Cima Dodici, che nei tempi antichi segnava la "sexta hora".
A nord del punto invernale della linea Cima Uno si registrano 1412 m di altitudine. Questo punto viene denominato "Heidegg" e si suppone che, nei tempi antichi, fosse usato come luogo di culto o come posto abitato.
Vie ferrate e sci
Sulla Meridiana di Sesto si sviluppano numerosi sentieri, vie ferrate e d’arrampicata. Sulla Cima Dodici – Croda dei Toni, una delle più possenti delle Dolomiti, si sviluppa la via normale Innerkofler o Via delle Rocce, una tra le più complete tra le vie normali delle Dolomiti. Un itinerario complesso che lo rende quasi una via di roccia, adatta ad alpinisti esperti. A sinistra del canalone ghiacciato sale anche la variante Drasch, meno frequentata. La Croda dei Toni è interessata dal passaggio dell’Alta Via nr. 5, dedicata al famose pittore Tiziano Vecellio, che parte da Sesto e termina a Pieve di Cadore.
La Cima Undici, teatro di aspre battaglie durante la Grande Guerra, offre la via normale alla Punta Nord e la via normale alla Punta Sud, anche se entrambe sono poco frequentate. Per la raggiungere la vetta si può scegliere tra due percorsi, la via di salita originale Witzenmann, anche se ormai in disuso sia per la friabilità della roccia, la pericolosità dei canali e la mancanza di segnaletica, e la via Berti, che presenta minori difficoltà.
La Cima Nove, che sovrasta a sud il paese di Dobbiaco, può essere raggiunta da sud attraverso la via Baumgartner, con accesso dal Rifugio Berti. Tra le vie ferrate più conosciute c’è quella che si sviluppa sulla Croda Rossa di Sesto (Cima Dieci), che ripercorre in parte i sentieri della Prima Guerra Mondiale: qui infatti erano appostate le truppe austriache che combattevano le truppe italiane appostate invece sulla Cima Undici. La sua vetta è comunque facilmente raggiungibile grazie ai numerosi percorsi attrezzati. È aggirata inoltre dalla Strada degli Alpini, un percorso alpinistico attrezzato che gli alpini usavano come rapido collegamento tra la forcella Giralba e il terrazzamento ovest della Cima Undici.
Sui Prati di Croda Rossa c’è la stazione di arrivo di una moderna cabinovia che parte da Sesto, che permette di raggiungere facilmente i punti di partenza dei vari sentieri. D’inverno, diventa una zona sciistica frequentata soprattutto dalle famiglie.
La Cima Una è stata da sempre meta di grande alpinismo, la prima ascensione fu realizzata nel 1879 sulla parete sud. La parte nord fu scalata dal Angelo Dibona, che realizzò una delle sue imprese più audaci. Nel 1928 Hans Ateger e Paula Wiesinger tracciarono una direttissima sulla parete nord, ancora oggi itinerario di VI grado; nel 1931 si aprirono le vie di Poppinger e Fuchs, nel 1934 Hantschel e Marine e nel 1938 la via all’anticima ovest a cura di Schober e Liebl.