Tutta l'area di Rovereto, ed in particolare l'altopiano di Brentonico e la catena del Monte Baldo Settentrionale, sono molto interessanti da un punto di vista paleontologico.
Nella zona dei Lavini di Marco, a sud di Rovereto, tra i blocchi di roccia calcarea si possono ancora vedere le impronte, lasciate duecento milioni di anni fa, in pieno Giurassico, da animali sia carnivori che erbivori.
Il territorio trentino, e dolomitico in generale, appariva all'epoca come una vasta distesa d'acqua attraversata da cordoni di sabbia, lungo i quali i grandi rettili lasciarono le loro impronte.
In questo modo i passi di dinosauri, delle specie Ornitischi bipedi e Teropodi Carnosauri, sono rimasti impressi nel fango che con il tempo si è trasformato in duro calcare e ne ha conservato le tracce.
Il Museo Civico di Rovereto, che al suo interno dedica ampio spazio proprio al ritrovamento di queste impronte e propone due riproduzioni di dinosauri a grandezza naturale, organizza visite guidate alle Piste dei dinosauri.
Lungo la catena del Monte Baldo Settentrionale, invece, sono stati raccolti oltre 1200 esemplari di fossili di animali vissuti in ambiente marino tra i 150 ed i 180 milioni di anni fa nel periodo post-Triassico.
La collezione, esposta nelle vetrine del Museo del Fossile, nello splendido palazzo Eccheli-Baisi di Brentonico, spazia da fossili di Protozoi a quelli di Crostacei, e una particolare menzione merita la raccolta dei Gasteropodi provenienti dal giacimento delle Sorne, dove si sono potute classificate ben 134 specie.