L'Alpe di Fana, unica nel suo genere, in Valle Isarco, è un piccolo villaggio in legno, curato e ben strutturato con baite, fienili, stalle e una chiesetta. Le tre dozzine di case dai tetti in scandole rendono questo paesino davvero unico, vi suggeriamo di visitarlo. Si trova in una bella conca, circondato da prati.
L'Alpe di Fana è un territorio ricco di malghe, pascoli e prati che vengono falciati nella bella stagione. Anche le malghe Labiseben e Pfanne appartengono alla comunità dei coltivatori di Vals, nonostante una piccola cresta rocciosa le separi da Fane.
Con l'arrivo dell'estate il bestiame viene portato al pascolo all'Alpe di Fana, mentre in estate inoltrata si sposta verso gli alpeggi ad altitudini superiori affinché i prati possano essere falciati, quindi viene ricondotto per alcune settimane all'Alpe di Fana prima di tornare a valle.
Il villaggio, meta amata d'escursionisti, offre molti tranquilli ristori. Anche la malga Pfann è posta in un punto di passaggio: qui arrivano tanti escursionisti provenienti da Fana e diretti al Rifugio Bressanone. Continuando a salire si giunge al rifugio Bressanone, situato nei pressi della Malga Pfann.
La Malga Labiseben è una meta escursionistica poco conosciuta.
Il sentiero svolta a sinistra dopo la piccola barriera rocciosa, quindi costeggia il lago Wilden e sale verso la malga, al centro di un importante alpeggio. Per facilitare il percorso originario del cosiddetto "Fenne", alla fine del 19° secolo è stato segnato un percorso nella roccia, che è stato ulteriormente allargato nel 1985.
Di questa Malga si narrano molte leggende. Si racconta che un pastore della Malga Labiseben abbia fatto morire il suo bestiame e sia stato trasformato in fantasma per castigo. Fu comunque perdonato nel 1898, anno in cui venne costruita la chiesetta in Fana.
Un malgaro di Malga Pfanne invece, aveva manomesso il latte della malga, e venne quindi trasformato in spettro e costretto ad aggirarsi per i pascoli senza pace per tutto l' inverno. Fu liberato dal sortilegio quando un passante bevette il latte da lui offerto. Quanto segue però non appartiene al regno delle leggende: il formaggio prodotto nelle Malghe Fane, Labiseben e Pfanne venne già celebrato in documenti del XVI secolo e ricevette poi un sigillo che riproduceva lo stemma di Herr von Wolkenstein. Riguardo gli strani nomi delle malghe si pensa che "Fane" derivi dal latino "patina" (piatti, scodella) e "Pfanne" da "padella". "Labiseben" si riferisce invece al territorio dove si trova una specie di romice.
Percorso dal Valles a Malga Alpe Fana
Da Valles (1354 m) seguendo la strada della valle si raggiunge un grande parcheggio, a circa 2,5 km dal villaggio, e si prosegue fino al Rifugio Kurzkofel (ristoro, 1422 m). Si continua sulla stessa strada attraverso ampi pendii di moderata pendenza sino al soprastante parcheggio (1700 m). Quindi si giunge al torrente percorrendo una strada pianeggiante. Attraversare il ponticello sul torrente e proseguire verso la malga Alpe Fana (1739 m). Da Valles 2 ore di discesa e almeno 1 ora e ½ di andata.
Escursione dall'Alpe di Fana
Per chi invece volesse conoscere gli alpeggi soprastanti si risale sul largo sentiero n. 17 attraversando la gola di "Schramme" e passando per le Malghe Labiseben (2138 m; da Fana 1 ora di andata), Pfanne (2141 m, da Fana 1 ora di andata) fino al Rifugio Bressanone (2300 m; da Fana 2 ora di andata).
Durata: 3-3 ½ ore
Livello sul mare: 385 m
Difficoltà: Facile