A circa due chilometri a sud di Belluno, lungo la strada della sinistra Piave, sorge la chiesetta della Villa Buzzati, ove riposano le spoglie di Dino Buzzati (1906-1972), uno tra i maggiori protagonisti della cultura italiana ed europea del '900. Si tratta di un antico oratorio, di fondazione cinquecentesca, legato alla famiglia dei Sacello, il cui stemma risulta sulla campanella con la data del 1532.
La cappella è stata costruita da Jacopo Sacellus. La chiesetta presenta una pianta con nucleo decagonale circondato, salvo che sui tre lati dalla parte dell' ingresso verso la strada, da un ambulacro interrotto dal campanile, posto esattamente dietro l' altare. Questa singolare disposizione planimetrica parrebbe concepita in modo da separare nettamente il vano centrale, aperto a tutti i fedeli, a quello riservato ai proprietari della villa che potevano assistere alle funzioni da apposite finestre schermate da un graticcio in legno.
La chiesetta, per la sua posizione, per la plasticità dei volumi ed il tipico colore rosso vivo dell' intonaco, rappresenta una delle caratteristiche più cospicue del complesso della villa, acquistato nel 1811 da Cesare Buzzati ed ancor oggi proprietà dei Buzzati-Traverso.
L'attigua villa è composta di vari nuclei decorati all'esterno con riquadrature che racchiudono grandi affreschi di soggetto mitologico opera del pittore Moretti-Larese; l'ala ovest è dipinta a cura di Vizzotto-Alberti, mentre l'ala est, di stile gotico, è opera del Pavolin con l'intervento del più celebre Pompeo Molmenti.
La villa di San Pellegrino costituisce l'unico grande compiuto esempio di residenza della metà del XIX secolo, in cui architettura e pittura appaiono intimamente fusi e ben s'inserisce nell'agreste paesaggio circostante.
Nella villa di San Pellegrino Dino Buzzati ha trascorso i suoi anni giovanili e più tardi le sue vacanze estive. Tra le case che possedeva era la più cara perché quella delle "radici" tanto che nell'attigua chiesetta ha voluto riposare per sempre.