La leggenda del “Mazarol” diventa un film girato tra le Dolomiti Bellunesi da Lorenzo Cassol, regista di Belluno. La produzione è stata curata da The Storytellers e Kublai Film. Il tema centrale è la leggenda locale di “Mazarol”, ambientata nel territorio bellunese. Questo cortometraggio celebra la ricchezza culturale e storica della regione.
La trama segue una giovane ragazza che, mentre affronta le sfide dell'adolescenza, si imbatte nel misterioso Mazarol, un enigmatico personaggio che dimora nei boschi circostanti. Questo breve film esplora tematiche universali di crescita, cambiamento ed evoluzione, offrendo uno sguardo intimo sulla vita nel territorio bellunese, mescolando abilmente realtà e fantasia.
Gli ideatori del progetto sottolineano che "Mazarol" non è solo intrattenimento, ma un'opportunità per educare e ispirare il pubblico, in particolare i giovani, sul patrimonio storico e culturale della regione. Grazie al sostegno della Regione Veneto, della Veneto Film Commission, dell'associazione Dafne e del Nuovo IMAIE, il cortometraggio gode del patrocinio del Ministero della Cultura e delle Dolomiti Bellunesi Patrimonio Dell’Unesco. Partner importanti come il Consorzio Tutela Piave DOP hanno contribuito al successo del progetto.
Il cast vanta la presenza di talentuosi attori come Davide Marotta, Luca Bastianello, Angelica Leo e Giulia Briata, che con il loro straordinario impegno hanno arricchito il film. I registi e i produttori hanno già ambizioni di trasformare questa storia in una serie.
Le riprese si sono svolte tra le suggestive Dolomiti Bellunesi, tra il Cansiglio e Sospirolo, offrendo uno scenario naturale che si integra perfettamente con la magia della leggenda di “Mazarol”.
Chi è il Mazarol?
Leggenda narra che il Mazarol sia un folletto piccolo e maligno, solitario e riservato ma anche dispettoso, vestito di rosso, con cappello e scarpe a punta e un ghigno malefico sul viso. Esperto di natura, piante e animali, si diverte a fare degli scherzi a chi percorre i sentieri, il più famoso è quello che fa con le sue peche, le impronte invisibili che fanno perdere nei boschi chi ci metta inavvertitamente sopra un piede.