Anche Auronzo, come molte altre località bellunesi, è stata sotto il dominio della Serenissima, che ha sfruttato la Foresta di Somadida come riserva di legname pregiato per l'Arsenale. Dagli archivi storici, si evince che la Magnifica Comunità del Cadore donò, con atto scritto, il bosco, accollandosi anche l'onere di trasportare i tronchi di abete rosso fino a Venezia via fiume. Dopo diverse vicissitudini storiche, nel 1866 la foresta venne inglobata nel Patrimonio di Stato e dichiarata inalienabile con legge del 20 giugno 1870.
Uno scrigno prezioso che custodisce al suo interno specie animali e alcuni fra i fiori più belli delle Dolomiti, come la rara pianella della Madonna o scarpetta di Venere, la più grande orchidea della montagna, protetto da personaggi fantastici che qui vi abitano.
E numerose sono le leggende e le storie che si tramandano ancora oggi ad Auronzo, come quella commovente di Valentin piccolo Forseni'n, piccolo bambino povero e solo abbandonato dalla perfida mamma, la cui storia viene ancora oggi raccontata dalle nonne auronzane nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio.