Fu edificata nel 1500 circa, in forma di cooperativa, dagli abitanti del paese di Molveno su sollecitazione dell'allora parroco don Taialacqua, che desiderava migliorare le condizioni silvo-pastorali della popolazione, per la quale il legname rappresentava la fonte di primaria ricchezza.
In seguito, sul Rio dei Molini, derivazione del torrente Massò, furono costruite altre segherie, oggi scomparse, tanto da denominare la valle, che dalla piana di "Ischia" si spinge nel cuore delle Dolomiti del Brenta, "Val delle Seghe".
La costruzione presenta una base in muratura e un tetto in tavole di pino sormontate. Il funzionamento della segheria era ed è ad acqua. L'acqua del rio "Molini" muove una pala ove si trova incorporato un fuso che a sua volta aziona una biella, la quale trasforma il movimento rotatorio nel movimento verticale di una lama, che provvede a tagliare i tronchi.
Il prodotto del lavoro erano delle tavole chiamate "Molvene" dello spessore da 6 a 10 millimetri, che venivano commercializzate nella zona di Riva del Garda.
Gli allora proprietari della segheria, in base alle quote di proprietà, si suddividevano in maniera equa le giornate di lavoro.
All'esterno della segheria è stato allestito un centro visitatori, con informazioni dettagliate sulla segheria e sull'industria del legno in Trentino.