Il Carnevale Ladino, dal 17 gennaio al 13 febbraio, si festeggia in Val di Fassa, nel Trentino Nord-Orientale, e in particolare nei paesi di Canazei, Moena, Campitello di Fassa, Mazzin, Pozza di Fassa, Vigo di Fassa e Soraga di Fassa. Le sue radici affondano nell'antichità, e vanno ricondotte all'usanza dei popoli antichi di celebrare con feste e rituali la fine dell'inverno.
Il Carnevale Ladino: le maschere
Come in altri carnevali alpini, i protagonisti indossano delle splendide maschere in legno (di solito in cirmolo) realizzate artigianalmente - che qui vengono chiamate "Facères". Le figure principali sono il Bufòn, caratterizzato da un grande naso e da un cappello a cono decorato con nastri, che mette in imbarazzo le ragazze e racconta storielle e scherzi in rima, il Laché, vestito di colori sgargianti, che apre il corteo, e i Marascòns, grandi maschere caratterizzate da cinture cariche di campanacci in bronzo che rappresentano il legame degli abitanti della Val di Fassa con gli animali domestici.
Queste tre figure sono seguite da tutta una serie di altre Facères "da bèl" e "da burt", che incarnano gli aspetti positivi e negativi della vita.
Le figure mascherate percorrono di corsa le vie del paese in un allegro e rumoroso corteo. Seguono le divertenti Mascherèdes, piccoli pezzi teatrali di argomento burlesco, che di solito costituiscono un confronto con toni di parodia tra la gente della Val di Fassa e gli "stranieri". Infine entrano in scena i suonatori e inizia il ballo che si protrarrà fino a tarda notte.
Il Carnevale ladino si festeggia anche in altri centri della Val di Fassa, e ogni villaggio ha le sue peculiarità o figure caratteristiche. Ad esempio a Moena ritroviamo gli Arlèchins (di solito due), con un cappello a punta, campanacci, volto coperto da un velo bianco e pantaloni colorati, che rincorrono i bambini spaventandoli con un frustino, e i Lonc, altissime maschere che nascondono uomini coi trampoli coperti da un lenzuolo bianco e si fanno vedere all'imbrunire, spaventando la gente.
Pozza e Vigo di Fassa si distinguono invece per l'om dal bosch (l'uomo del bosco, figura spaventosa e selvaggia) e il coscrit te ceston, che rappresenta una donna che porta il figlio diciottenne alla visita di leva nella gerla perché questo ha paura.
Il programma del Carnevale in Val di Fassa
Per tutto il periodo di carnevale (dal 17 gennaio, festa del patrono Sant’Antonio Abate ad Alba fino al Martedì Grasso, 13 febbraio), da Penìa di Canazei a Moena, si potrà assistere a spettacoli teatrali, feste di piazza, gare sulla neve con sci e slitte ("le lese da corni" in ladino), sfilate di carri allegorici, gran balli in maschera e sagre.